Dalla riapertura della fase 2 assistiamo ad una vera invasione del Terminillo, se da un lato fa ben sperare sul lato economico per le attività commerciali che ancora resistono, dall’altra ci preoccupa per un uso e consumo della montagna che rischia, senza una opportuna regolamentazione, un aggravarsi della già precarie condizioni di salute della montagna.
Nella sola giornata di ieri 2 Giugno 2020 abbiamo potuto contare sulla Sella di Leonessa circa 90 fra auto e moto parcheggiate, il più a bordo strada, qualcuna sui prati. Ma così su tutto il Terminillo. Qualcuno dice che è un buon segnale di ripresa ma attenzione:
Solo nel punto della foto superiore quanto inquinamento è stato lasciato nel posto?
Immaginiamo che nel punto le 90 auto siano state accese per mezzora, fra arrivo, parcheggio e ripartenza, una media di 60 KW a mezzo, circa 2700 KWh consumati. Bene è come se su quei prati avessimo rovesciato 230 kg di petrolio grezzo IN UN GIORNO!
Altro punto: non ci sono zone interdette, abbiamo potuto leggere sui social, la volontà di qualcuno di scalare zone in prossimità dei nidi dei rapaci presenti sulle creste!! Oltre tutti gli escursionisti che passando al setaccio tutti i boschi e prati del Terminillo allontanano di fatto gli animali selvatici.
Nel progetto TSM2 sono evidenziate prescrizioni e consigli gestionali riguardo le pratiche escursionistiche che se applicate consentono una protezione della biodiversità, dandoci ulteriore prova di una visione più ampia di quelli che sostengono il monotema degli impianti sciistici. Siamo già purtroppo consapevoli dei residui che troveremo alla fine delle stagioni buone, l’antropizzazione della Montagna non sono solo gli immobili.